La Via Francigena: storia, tappe e come prepararsi
La Via Francigena, in questo senso, rappresenta in pieno il concetto di connessione, perché da oltre 1000 anni permette non solo di collegare importanti città europee, ma anche di mettere in contatto persone di provenienza diversa, di apprezzare meraviglie culturali di inestimabile valore o di scoprire luoghi sconosciuti appartenenti ad altre epoche. In questo modo ogni pellegrino è connesso agli altri che percorrono la sua stessa strada ma è connesso in maniera spirituale anche a chi ha percorso il sentiero prima di lui e a chi lo farà dopo di lui.
In questo articolo potrai scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla Via Francigena: le sue origini, le caratteristiche del percorso, le migliori tappe e come prepararsi per affrontarla nel modo giusto.
Cos’è la Via Francigena e le sue origini
La Via Francigena è un’antica via di comunicazione che collega il territorio francese a Roma e la cui origine risale all’Alto Medioevo. Il nome Via Francigena significa letteralmente “strada originata dalla Francia” ed è stato utilizzato per la prima volta dopo la caduta del Regno Longobardo per mano dei Franchi di Carlo Magno. Nonostante il nome, questa via di comunicazione si è sviluppata nel suo tratto conclusivo già a partire dal VII secolo ed era utilizzata dai Longobardi per collegare il Regno di Pavia ai ducati meridionali evitando le zone appartenenti all’impero bizantino.
I territori franchi al tempo di Carlo Magno erano molto estesi e comprendevano anche la valle del Reno e gli attuali Paesi Bassi. In questo contesto la Via Francigena si è imposta come importante collegamento tra l’Europa Occidentale e Roma e si è sviluppata in diversi itinerari provenienti da città e regioni diverse. A favorire il moltiplicarsi degli itinerari ci sono state anche ragioni naturali, politiche o di sicurezza, per cui un percorso poteva essere modificato a seguito di frane, esondazioni, gabelle, epidemie o presenza di briganti. Per questa ragione quando oggi si parla di Via Francigena si deve essere consapevoli che si fa riferimento ad un fascio di percorsi e ad “aree di strada” più che a un unico itinerario.
Tra gli itinerari in cui si sviluppa la Via Francigena, però, il più celebre è sicuramente quello descritto dall’arcivescovo Sigerico, che nel 990, in occasione della sua investitura, ha percorso la strada da Canterbury (Inghilterra) a Roma (Italia), annotando tutte le tappe del suo viaggio in un diario, oggi conservato al British Museum di Londra.
Spinti dalla fede e attratti dall’importanza religiosa della città di Roma molti pellegrini hanno deciso negli anni successivi di seguire le orme di Sigerico e hanno cominciato a popolare la Via Francigena per poter raggiungere il Papa e il sepolcro di San Pietro. Molti si sono spinti anche oltre la Città Eterna, fino a Santa Maria di Leuca (Puglia), per imbarcarsi alla volta della Terrasanta come pellegrini o come combattenti per la fede.
Ma l’importanza della Via Francigena non è legata solo all’aspetto religioso, infatti veniva usata anche dai mercanti, che potevano portare la propria merce nelle diverse città, oppure dagli eserciti, che venivano strategicamente spostati dietro l’ordine dei sovrani.
In epoca moderna e con lo sviluppo delle strade la Via Francigena ha perso progressivamente la sua importanza, salvo essere poi riscoperta negli anni ‘80. Nel 1994 questa via ha ottenuto la certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” e dal 2001 ha subito un processo di valorizzazione grazie all’Associazione europea Vie Francigene (AEVF). Questo itinerario è oggi uno straordinario esempio di turismo slow e di turismo green ed è percorso ogni anno da migliaia di pellegrini mossi dalla voglia di svago, dalla necessità di ritrovare sé stessi o ancora, come secoli fa, dalla fede.
Via Francigena: il cammino e il percorso
L’itinerario ufficiale della Via Francigena parte dalla Cattedrale di Canterbury, in Inghilterra, nella città di Sigerico. Dopo aver raggiunto il porto di Dover e aver attraversato il Canale della Manica si riprende il viaggio nella terraferma, precisamente da Calais, Francia. La Via Francigena attraversa poi la parte orientale della Francia ed entra in Svizzera costeggiando il Lago di Lemano. L’itinerario continua poi in Italia attraversando il passo del Gran San Bernardo e scende lungo la pianura padana, dove incontra alcuni importanti centri storici come Pavia, antica capitale del Regno Longobardo. Superati gli Appennini attraverso il Passo della Cisa si attraversa poi la Toscana passando per Lucca e Siena, per poi dirigersi verso Roma, la tappa più importante.
Nella sua variante più celebre la Via Francigena non si ferma nella Città Eterna ma prosegue verso sud, attraversa nuovamente gli Appennini e scende lungo la costa pugliese fino ad arrivare alla destinazione finale: Santa Maria di Leuca.
L’intero itinerario è lungo oltre 3000 km, tocca 5 stati diversi ed è diviso in circa 150 tappe tra i 20 e i 30 km ciascuna. Per chi affronta la Via Francigena a piedi è consigliabile percorrere una tappa al giorno, mentre chi si mette in viaggio in bicicletta può affrontare tre tappe al giorno.
In questo lungo viaggio i pellegrini potranno ammirare paesaggi stupendi, dalle scogliere di Dover alle colline dello Champagne vicino a Reims, dalle sponde del Lago di Lemano alla Toscana. L’itinerario tocca anche borghi pittoreschi, come Mouthier-Haute-Pierre, Besançon, San Giminiano e Siena e permette di visitare luoghi dall’inestimabile valore storico e culturale, come cattedrali rinascimentali, monasteri romanici e imponenti siti archeologici.
Via Francigena: le tappe in Italia
Il tratto italiano della Via Francigena è forse la parte più bella dell’intero itinerario e attraversa la penisola da nord a sud tra sentieri montani, mulattiere, vie campestri e antichi selciati di epoca romana. Le tappe italiane sono circa 90 dalla Valle d’Aosta alla Puglia e permettono di ammirare paesaggi naturali indescrivibili passando per valichi montani, laghi, boschi, risaie e vigneti.
Tra le migliori tappe del tratto italiano si devono sicuramente includere le seguenti:
- Dal Gran San Bernardo a Echevennoz. La prima tappa italiana è anche una delle più caratteristiche. Il percorso offre una vista magnifica sulle vette innevate e permette di ammirare la caratteristica flora alpina. L’itinerario è breve, poco impegnativo e scende a valle passando per meravigliosi paesini in cui il tempo sembra essersi fermato.
- Da San Gimignano a Monteriggioni. Questa tappa è forse la più bella di tutta la Via Francigena e si sviluppa nella campagna toscana tra cipressi, ulivi e campi di girasole. Lungo l’itinerario si può visitare anche un antico complesso termale etrusco
- Da Roma a Castel Gandolfo. Questa tappa è piuttosto facile e percorre l’antica Via Appia, che passa tra numerosi edifici e monumenti di epoca romana. L’itinerario è tra i più importanti per interesse storico e termina nella residenza estiva del Papa, situata nella zona dei Castelli Romani.
- Da Tricase a Santa Maria di Leuca. Tra le tappe più belle è impossibile non citare quella finale, che tra sentieri di terra battuta costeggiati da muretti a secco porta al Santuario de Finibus Terrae, un tempo ultimo ristoro prima di intraprendere la traversata verso Gerusalemme.
Trekking nella Via Francigena: come prepararsi
La Via Francigena non è un semplice trekking ma un vero e proprio cammino per cui è necessario essere preparati prima di intraprenderlo. È fondamentale stabilire in anticipo il percorso e le tappe da seguire, preparare lo zaino in maniera corretta ed essere informati sul funzionamento di credenziali e testimonium, due documenti fondamentali per i pellegrini.
Come organizzare e scegliere il proprio percorso
La Via Francigena è un itinerario ben segnalato ma, nonostante ciò, è sempre bene partire conoscendo già il percorso da fare. Se si decide di intraprendere più tappe bisogna già avere un’idea su dove pernottare ed organizzare i tempi e l’attrezzatura di conseguenza, per non trovarsi impreparati e senza una sistemazione per la notte.
Le diverse tappe sono pensate per offrire ai viandanti dei punti di arrivo in cui siano presenti strutture per pernottare, tra cui hotel, B&B, ostelli o strutture “pellegrine”. Consigliamo di prenotare in anticipo la sistemazione per la notte e di portare con sé tutto il necessario in caso si decidesse di dormire in ostelli o in strutture “pellegrine”.
È consigliabile munirsi di una guida ufficiale, contenente mappe e informazioni utili su ciascuna tappa. Inoltre, può essere utile scaricare l’App della Via Francigena, che contiene tutte le tracce GPS precaricate e disponibili anche offline in caso di scarsa copertura satellitare. Riguardo alle App per il trekking abbiamo pubblicato l’articolo “Le migliori app per il trekking”, che può risultare utile se si vuole approfondire l’argomento.
Cosa mettere nello zaino
Nel sito ufficiale di AEVF è possibile consultare e scaricare la lista degli oggetti che è consigliabile portare con sé durante un cammino. La parte difficile nel comporre lo zaino per affrontare un cammino è sicuramente la scelta di quanti oggetti inserire, infatti meno cose si portano in viaggio e meno peso si deve sopportare durante la camminata. Il peso ideale per lo zaino, senza tenere conto dell’acqua, deve essere pari al massimo al 10% del proprio peso corporeo per cui bisogna sforzarsi nel portare in viaggio solo lo stretto necessario. Nella lista dell’equipaggiamento suggerito figurano pantaloni sia lunghi che corti, magliette tecniche traspiranti, biancheria intima sintetica, calze da trekking e asciugamano.
Per chi sceglie di affrontare il cammino d’estate è opportuno ricordare la crema solare, gli occhiali da sole e un cappello, mentre è bene sempre avere con sé almeno una borraccia da riempire durante l’itinerario.
Per affrontare ogni imprevisto, infine, è consigliabile mettere nello zaino anche un kit di pronto soccorso. Puoi leggere cosa mettere dentro al kit nel nostro articolo “Kit pronto soccorso per il trekking e l’escursionismo: i nostri consigli”.
Il passaporto del pellegrino e Testimonium
Per percorrere ufficialmente la Via Francigena è necessario essere muniti di Credenziale, o “passaporto del pellegrino”, un documento su cui in ogni tappa viene apposto un timbro, che può essere richiesto negli uffici turistici, nelle parrocchie o nelle strutture ricettive. Oltre che a questa funzione simbolica, la Credenziale permette inoltre di avere accesso con speciali agevolazioni alle strutture di accoglienza.
Il Testimonium, invece, è un documento che certifica l’avvenuto pellegrinaggio e viene rilasciato solamente ai pellegrini in possesso di Credenziale firmata che hanno percorso a piedi gli ultimi 100km o in bicicletta gli ultimi 200km. Concludendo l’itinerario a Roma è possibile richiedere il Testimonium presso gli Uffici della Sagrestia della Basilica di San Pietro o presso l’ufficio di Opera Romana Pellegrinaggi mentre concludendo la Via Francigena a Santa Maria di Leuca è necessario recarsi alla Basilica-Santuario di S. Maria De Finibus Terrae.
La linea Camminata veloce: le calzature per tutte le esigenze dei pellegrini
Grazie alla partnership con Associazione Europea delle Vie Francigene abbiamo potuto approfondire il tema dei cammini e in modo particolare abbiamo potuto studiare le esigenze dei pellegrini. A tutte le persone che vogliono mettersi in viaggio anche solo per poche tappe consigliamo le scarpe della nostra linea “Camminata veloce”, pensate per offrire leggerezza e massimo comfort durante la camminata, anche con zaini pesanti.