Abbiamo lasciato Marika in procinto di partire per il Tour del Monte Bianco, un po’ preoccupata perché si tratta di un trekking davvero impegnativo. Questo tour ad anello con partenza e arrivo da Courmayeur abbraccia per 170 km le pendici del Monte Bianco, con oltre 10 mila metri di dislivello in una decina di giorni. Il percorso si snoda tra 12 valli e 3 nazioni, a circa 2000 metri di quota, regalando agli appassionati di trekking degli scorci indimenticabili sulla vetta, sui ghiacciai e sulle guglie del massiccio.
Marika ha affrontato il percorso in agosto, in compagnia di due amici, spostandosi di rifugio in rifugio. Il tracciato ufficiale del Tour del Monte Bianco prevede 12 tappe, ma c’è la possibilità di inserire delle variazioni per personalizzare il proprio itinerario, adattandolo alle proprie esigenze: qui sotto seguiamo passo passo l’itinerario di Marika.
Il Tour del Monte Bianco (TMB)
Tappa 1 – da Courmayeur allo chalet Val Ferret (ca. 7 ore), 19,5 km – 1.200 m dislivello
Il Tour del Monte Bianco non è un percorso paragonabile al Cammino di Santiago o ad altri trekking di più giorni: è un itinerario tosto, con dislivelli importanti fin dal primo giorno che mettono a dura prova l’escursionista. Di fatto, già la prima salita consiste in oltre 1000 metri di dislivello!
Tappa 2 - Le Fouly, rifugio Maya-Joie (7 ore ca), 16,9 km – 800 m dislivello.
Ci sono due varianti di questa tappa che porta in Svizzera: una più facile che attraversa il fondo valle, l’altra più impegnativa che sale in quota e che premia con paesaggi incredibili sul Monte Bianco. Marika ha scelto quest’ultima possibilità, salendo al Colle Val Ferret e oltrepassando così il confine con la Svizzera.
Tappa 3 – Champex-Lac , Relais d’Arpette (5 h 30) – 19,4 km – 680 m dislivello
Questa tappa è spesso saltata da chi percorre il Tour del Monte Bianco, proprio perché priva di scorci sul Re delle Alpi. Tuttavia è davvero molto bella dal punto di vista paesaggistico, soprattutto nella zona del Champex-Lac (lago balneabile!) e lungo la deviazione finale che porta a delle cascate particolarmente suggestive. Altro vantaggio non indifferente, questa tappa non ha un dislivello elevato e permette di “far riposare” le gambe prima di continuare il Tour.
Tappa 4 (variante della Fenêtre d’Arpette) – Trient, rifugio Du Peuty (7 ore), 17,6 km – 1.000 m dislivello
Tappa davvero impegnativa, con salita e lunghissima discesa su roccia che mette a dura prova la resistenza delle gambe.
Tappa 5 Argentière (4 h 30), 16,9 km – 900 m dislivello
Il percorso originale prevedeva, dopo il Col de Balme, un passaggio in cresta. Tuttavia, in caso di maltempo, è consigliato dirigersi a fondovalle verso Argentière per evitare situazioni di pericolo.
Tappa 6 – Chamonix (8 ore), 21,4 km – 1060 m dislivello
Questa tappa è la più scenografica e panoramica dell’intero percorso, va quindi assolutamente inclusa nel programma. Prevede anche un passaggio attrezzato con scala a pioli e poi con cordino metallico, che potrebbe creare qualche difficoltà a chi soffre di vertigini.
Tappa 7 (variante del Col du Tricot) – Saint Gervais, Auberge du Truc (5 h 30), 15,4 km – 1450 m dislivello
Ancora una variante rispetto al Tour del Monte Bianco classico, ma assolutamente consigliata dal punto di vista paesaggistico, con panorami mozzafiato sul ghiacciaio. Include anche un passaggio su ponte sospeso
Tappa 8 – Les Contemines, rifugio de la Balme (4 h 30), 14,9 km – 575 m dislivello
Tappa relativamente semplice, accorciata a causa del meteo ma con paesaggi incredibili. Il rifugio è stato il meno accogliente di quelli provati lungo il percorso, vale la pena trovare un’altra alternativa.
Tappa 9 (variante del Col des Fours) – Borg Saint Maurice, rifugio des Mottes (7 ore), 15,7 km – 1080 m dislivello
Assolutamente consigliato il pernottamento in questo rifugio, molto caratteristico e collocato in un tipico alpeggio alpino, da cartolina.
Tappa 10 – ritorno a Courmayeur (8 ore), 28 km – 1255 m dislivello
La tappa finale del TMB riporta a Courmayeur, punto di partenza dell’itinerario. Il tour tocca pochi centri abitati e si snoda per lo più in ambienti selvaggi. Tuttavia, è talmente impegnativo che anche se ci fossero stati punti di interesse dei dintorni, sarebbe stato difficile trovare l’energia per una visita alla fine di ciascuna tappa.
Il finale del Tour del Monte Bianco è ancora una volta tosto: una discesa finale di quasi 2000 metri
Qualche consiglio per chi vuole fare il Tour del Monte Bianco
- Marika, tu hai fatto il tour ad agosto. Consiglieresti questo periodo?
In dieci giorni di tour ho trovato tanta pioggia ma anche bel tempo, senza caldo eccessivo – anzi, la sera faceva molto freddo – per cui sì, consiglio agosto al pari di altri mesi. L’unico problema è che in questo periodo il Tour è affollato da gente di tutto il mondo. Ho incontrato tedeschi, svizzeri, polacchi, perfino koreani… Solo gli italiani sembrano mancare da questo percorso! - Qual è stato per te il punto più impegnativo? E il momento indimenticabile lungo il percorso?
Il momento più impegnativo per me è stato lungo una deviazione, per cui si può facilmente evitare. Sono salita alla Fenetre d’Arpette, una lunga salita su pietraia con già alle spalle diversi giorni di cammino. Ma il brutto è arrivato con la discesa, oltre 1000 metri di dislivello ripidi e infiniti.
Il momento indimenticabile, invece, non è stato solo uno. Ogni volta che arrivavo alla fine della tappa, ogni volta che vedevo un ghiacciaio non ancora consumato dal riscaldamento globale, ogni volta che nei rifugi mi servivano un pasto abbondante, quella era gioia pura. - A chi raccomanderesti un tour come questo?
Lo raccomando a persone molto allenate nel cammino in montagna. Bisogna essere preparati ai notevoli dislivelli e alle lunghe distanze con cadenza quotidiana.
(Marika sottolinea più volte nei video che il Tour del Monte Bianco è una vera e propria prova di resistenza, una performance sportiva che richiede allenamento e preparazione per affrontare il percorso, che fin dall’inizio è impegnativo per dislivelli e lunghezze di tappa). - Un’ultima informazione utile per chi decidesse di affrontare il tour?
Una delle domande frequenti degli appassionati che mi hanno seguito durante il trekking riguarda la possibilità di dormire in tenda lungo il percorso. Di fatto, il campeggio libero è vietato sotto i 2500 metri di quota – quindi ovunque lungo il tracciato – ed è necessario pernottare in uno dei numerosi rifugi lungo il cammino.
Marika durante il tour ha indossato VETTA GTX WMS, particolarmente adatta a terreni misti con tratti di neve come quelli affrontati durante il Tour del Monte Bianco.