Valle d’Ossola: Tre escursioni per scoprire l’Alto Piemonte

La Valle d’Ossola è un’estesa valle nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola, situata a nord del Piemonte e al confine con la Svizzera. La sua forma ricorda una grande foglia d’acero, le cui nervature sono costituite da torrenti e fiumi che attraversano le valli limitrofe, mentre la nervatura centrale rappresenta il fiume Toce, il quale percorre tutta la valle.

L’origine del nome ha origini antichissime, infatti la prima testimonianza la dobbiamo al geografo Tolomeo, vissuto nel II secolo d.C., che denomina questa zona Oskela Lepontion, Oscella dei Leponzi, antica popolazione di Celti stanziata nelle Alpi centro-occidentali. 

 
Le montagne dell’Ossola si sviluppano in 7 incantevoli vallate: Valli Vigezzo, Anzasca, Formazza, Bognanco, Divedro, Antigorio e Antrona. ui sono inoltre ospitati ben 4 parchi naturali: il Parco Nazionale della Val Grande, il Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero (regionale), il Parco Naturale dell’Alta Valle Antrona (regionale) e la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario (regionale). 

Le Valli d’Ossola sono una meta perfetta per chi ama la natura e la vita autentica di montagna. In questo articolo troverete una selezione di escursioni tra le bellezze di questi luoghi ancora incontaminati. 

 

Valle Vigezzo: Cima della Laurasca m.2195 

La Valle Vigezzo è situata nelle Alpi Lepontine, nell'estremo lembo orientale del Piemonte, a pochi chilometri dal confine italo-svizzero. Essa, con la dolce morfologia del suo altopiano di origine glaciale, costituisce un accesso privilegiato alla più aspra Val Grande, l'area wilderness più vasta d'Italia.

La Valle Vigezzo è conosciuta come "Valle dei Pittori" sia per la storica presenza di ritrattisti e paesaggisti, sia per la bellezza della natura nonché dei suoi comuni distribuiti sulle due fasce abitative del versante (esposto a solatio) e del piano. Ognuno dei sette comuni ha proprie piccole frazioni che conservano intatta l'atmosfera della passata vita rurale. 

Questa valle offre splendidi percorsi di trekking adatti a tutti, dai sentieri più semplici alle cime più impegnative e pericolose come la Pioda di Crana. La Vigezzo è perfetta per famiglie ed appassionati di trekking ed offre un'ampia scelta a livello di difficoltà e lunghezza dell'escursione.

Cima della Laurasca

Itinerario

In auto dalla Val Vigezzo a Malesco, poco dopo la chiesa del paese sulla destra, si stacca una strada asfaltata che dopo circa 6 km raggiunge la località  Fondo Li Ghebbi a 1200 m (vedi cartelli indicatori per il Parco Nazionale della Valgrande).; il parcheggio si trova in basso a lato del torrente . Si percorre indifferentemente il fondo del vallone sulla sinistra (gippabile chiusa al traffico) o sulla destra. Nel primo caso dopo le caratteristiche tre casette ristrutturate dell’Alpe Fornaci, si passa il torrente ricollegandosi al sentiero precedente. 

Si sale ora il fianco del vallone (sinistra orografica) nei boschi, poi un breve passaggio attrezzato e dei bei pezzi lastricati portano all’alpe di Cortenuovo, e in breve all’Alpe Scaredi m. 1848 vera porta del Parco Nazionale della Valgrande (possibilità di ricovero nelle baite ristrutturate a bivacco) dove il panorama si apre sul Monte Rosa.

Si prosegue sulla sinistra puntando direttamente alla Laurasca che si trova di fronte. Ad un bivio si prende a sinistra (a destra si va alla Bocchetta di Campo) e subito dopo, dove il sentiero taglia decisamente il fianco della costiera di Cortechiuso, si abbandona il sentiero segnalato per proseguire diritti sulla stessa costola detritica (sentiero evidente con ometti,) fino a raggiungere la cresta a pochi metri dalla vetta della Laurasca a m. 2195. La discesa si effettua sullo stesso itinerario della salita.

  • Dislivello positivo: m. 950
  • Quota partenza: m. 1250
  • Quota max/vetta: m. 2195
  • Grado difficoltà: E
  • Tempo: ore 5 A/R
 

Valle Antigorio : Dall’Alpe Devero al Monte Sangiatto m.2386 e al Lago di Pojala m.2290

L’Alpe Devero è una conca verdissima situata a 1650 metri di quota, circondata da alcune delle cime più imponenti delle Alpi Lepontine. Un piccolo gioiello di rara bellezza, godibile in tutte le stagioni, paradiso per gli amanti di escursioni, alpinismo, sci e sci alpinismo.

Inserita all'interno del Parco Naturale Veglia-Devero (istituito nel 1995), gran parte del territorio dell'Alpe Devero è sottoposto a tutela ambientale che ne preserva l'incontaminata bellezza. Quando ci sia affaccia per la prima volta sulla piana dell'Alpe Devero, si rimane colpiti dall'unicità del paesaggio, che offre in ogni stagione scorci fotografici spettacolari.

Alpe Devero Codelago

Itinerario 

Dal parcheggio Alpe Devero in località Cologno Alpe Devero, si lascia la macchina e  si prosegue sulla strada giungendo ad un bivio, dove si prende a destra, seguendo le indicazioni per l’Alpe Sangiatto, attraversando un ponticello. Seguendo quindi il sentiero nel bosco pressoché pianeggiante si giunge ad un secondo bivio in località Corte d’Ardui, dove a sinistra si va a Crampiolo. Si prende a destra verso l’Alpe Sangiatto. 

Il sentiero inizia quindi a salire a tornanti giungendo a quota 1980 circa al primo lago del Sangiatto, al quale si può scendere brevemente. Subito dopo si incontra il secondo lago, per il quale si può compiere una breve deviazione per girarci intorno. Visitato il secondo lago si arriva in breve in prossimità del terzo, per il quale occorre una breve deviazione di un centinaio di metri sulla destra. Da qui si riprende il sentiero verso la Bocchetta di Scarpia che si raggiunge salendo circa 200 metri di dislivello.

Dalla bocchetta ci si immette a destra sul sentiero per la vetta del Sangiatto m.2386 che si raggiunge in breve. Dalla vetta si ridiscende alla Bocchetta e da questa, si continua verso destra in discesa, seguendo le indicazioni per l’Alpe Poiala. Giunti alle case in pietra dell’Alpe si continua sul fondovalle seguendo il sentiero segnato fino al Lago Poiala m.2290. Da qui si costeggia la sponda destra e quindi si risale all’omonima bocchetta, dalla quale inizia la lunga discesa fino al Lago Devero m. 1850 passando dell’Alpe della Valle. Raggiunto il grande lago artificiale di Devero, si prosegue fino alle case di Crampiolo, dove sarebbe consigliabile prendere a destra per il Lago delle Streghe e quindi da lì continuare fino al parcheggio.

  • Dislivello positivo: m. 1150
  • Quota partenza: m. 1620
  • Quota max/vetta: m. 2386
  • Grado difficoltà: E
  • Tempo: ore 5.30 - 6 A/R
 

Valle Formazza : Blinnenhorn o Corno Cieco m. 3374

Il Blinnenhorn o Corno cieco (Blindenhorn dialetto vallesano) è la cima più elevata della Valle Formazza con i suoi 3374 m inferiore solamente al Monte Leone 3553 m, Breithorn 3438 m nel gruppo delle Lepontine. Malgrado la sua considerevole quota, in condizioni ideali sia meteo che di assenza neve/ghiaccio, si sale agevolmente su buona traccia, tanto da renderlo abbordabile a buona parte degli escursionisti dotati di buon allenamento.

Itinerario

Dal parcheggio ai piedi della diga del Morasco subito dopo l’abitato di Riale in Valle Formazza, si segue la stradina asfaltata di destra sino a portarsi sul bordo della Diga di Morasco, per poi costeggiarla interamente sul bordo destro , fino alla fine della strada sterrata nei pressi di un alpeggio e della partenza della funivia privata dell’Enel. Imboccare il sentiero in direzione nord/ovest che risale il costone di rada vegetazione, sino ad un bivio: qui si continua a sinistra per il Rifugio Claudio e Bruno e Diga del Sabbione.

Il sentiero di recente costruzione (che bypassa il vecchio sentiero più sotto su terreno maggiormente esposto) si infila ripidamente in un canalone di cespugli e rocce, sino a sbucare in una piccola valletta sospesa. Si scende successivamente di pochi metri ad un baitello e quindi raggiungere il ruscello. Si prosegue lungo il sentiero segnalato a sinistra per il rifugio Citta di Somma – Mores fino allo sbarramento della diga del Sabbione. Arrivando dal sentiero del rifugio si scende di 50 m attraversando poi il coronamento della Diga del Sabbione per passare sulla sponda occidentale.

Lago Sabbioni e Punta Arbola

Da qui  il bel sentiero prima con percorso pianeggiante, poi con salita più sostenuta per prati, punta al Rifugio Claudio e Bruno 2710 m. Dal Rifugio Claudio e Bruno proseguire la salita in direzione nord, ignorando la traccia di destra che conduce al rifugio 3A, rimanendo invece a sinistra.

Ora l’ascesa diventa evidente e via via più faticosa per la natura del terreno. Inizialmente si percorre un erto diagonale, poi si guadagna quota su sfasciumi/ghiaioni misti a roccette, fino allo scollinamento sul ghiacciaio del Gries a sinistra della Gran sella del Gries, dove finalmente in lontananza si vede la meta, questo svela il significato del suo nome Corno Cieco. 

A questo punto volgere a sinistra e mantenere la cresta che scende dalla cima in direzione nord/ovest, gli ultimi ripidi metri che portano alla vetta, si salgono su fine detrito fino ad arrivare alla sommità.

La discesa si effettua sullo stesso itinerario della salita oppure, giunti alla diga dei Sabbioni proseguire sul sentiero che conduce al Piano dei Camosci e risalire fino al rifugio Città di Busto, scendendo poi al Battelmatt e rientrare al lago di Morasco.

  • Dislivello positivo: m.1750
  • Quota di partenza: m.1743
  • Quota max/vetta: m. 3374
  • Grado difficoltà: EE
  • Tempo: ore 8 A/R 
    (Possibile effettuare l'escursione in due giorni pernottando al Rifugio Claudio Bruno)

 

Cosa sapere prima di fare trekking in valle d’Ossola

La Val d’Ossola è ancora poco frequentata dal tipico turismo alpino, regala quindi paesaggi incontaminati di una bellezza selvaggia, in cui si possono affrontare escursioni facili, adatte alle famiglie con bambini, ma anche più impegnative, grazie al circondario di vette che si possono conquistare. Le località turistiche più rinomate sono Macugnaga, famosa stazione sciistica ai piedi della parete est del Monte Rosa, Crodo e Bognanco conosciute per le acque termali e Domodossola, centro principale della valle. 

La Val d’Ossola è una destinazione che si può vivere tutto l’anno. I mesi estivi, grazie al clima mite,  donano una piacevole frescura sulle verdeggianti montagne ossolane, dove si possono fare passeggiate tra i boschi ed escursioni in bicicletta, godendo del meraviglioso paesaggio solcato dai numerosi corsi d’acqua e dalle fresche cascate.  Anche la stagione autunnale si presta ad essere lo scenario perfetto per delle passeggiate tra i boschi che si colorano di giallo e che diventano lo scrigno di piccoli tesori gastronomici, come i funghi, di cui questo territorio è ricco di varietà (ricordiamo che la raccolta è regolamentata dalla Regione Piemonte e prevede il pagamento di un tesserino). In inverno la valle si tinge di bianco, regalando un panorama fiabesco, da poter scoprire lungo le numerose escursioni tra i borghi della vallata anche con le ciaspole ai piedi (se vuoi approfondire ti consigliamo il nostro articolo “Ciaspole: come si usano e da dove iniziare”). 

Per ulteriori informazioni turistiche ti consigliamo di rivolgerti:
Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli d’Ossola Via dell’Industria 25, Verbania
Tel. 0039 0323 30416
www.distrettolaghi.it
www.ossola.com

 Sangiatto

Cosa portare: i nostri consigli

Durante le escursioni in montagna è sempre bene essere preparati, il tempo può cambiare in fretta, possono sopraggiungere piccole difficoltà a cui è bene essere pronti. Per queste ragioni abbiamo predisposto una lista di cose fondamentali da avere con sé durante un trekking nella Val d’Ossola: 

Giacca Impermeabile

Durante l’estate non è raro imbattersi in temporali improvvisi. Anche se le condizioni meteo sembrano buone è sempre bene avere con sé una giacca impermeabile da indossare al bisogno.

Calzature adatte

Utilizzare delle sneakers o delle scarpe con suola liscia può essere molto pericoloso. È quindi fondamentale indossare delle calzature con una suola strutturata come ad esempio scarpe da avvicinamento, o scarponi da trekking.

Acqua

Non deve mai mancare in un’escursione, soprattutto in estate.

Crema solare

Fondamentale per evitare bruciature, soprattutto in alta montagna dove la vegetazione è praticamente assente.

Kit di pronto soccorso

Avere con sé il necessario per curare tagli, abrasioni o ferite può salvare la vita a te o ad altre persone, puoi leggere di più nel nostro articolo “Kit pronto soccorso per il trekking e l’escursionismo: i nostri consigli”.

Dispositivo GPS

Nonostante i sentieri della Val d’Ossola siano ben segnati è sempre opportuno avere con sé un dispositivo GPS per non perdersi, soprattutto se si percorrono sentieri poco battuti.

Se intendi affrontare un trekking di 2 giorni nella Val d’Ossola puoi leggere il nostro articolo “Trekking zaino in spalla: i nostri consigli per essere preparati”, dove potrai trovare suggerimenti utili alla tua prossima avventura! 

 

Silvano Moroni

Istruttore di Sci-Alpinismo e Guida Escursionistica (Abilitazione n.206 Regione Piemonte/ Provincia VCO), Guida Nazionale di Mountain Bike, Istruttore Nazionale e formatore Internazionale Nordic Walking e Tecniche Outdoor – EurEthics-ETSIA VIII Livello, Giornalista iscritto all’Ordine Giornalisti, ex componente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino X Delegazione Ossola. 

 

 
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